Le emozioni parassite (emozioni sostitutive)

L’Analisi Transazionale nel web

Una rubrica per raccogliere negli sconfinati meandri di internet i contributi che spiegano e raccontano la teoria analitico-transazionale.


Ogni persona ha un “linguaggio emozionale” specifico. Si tratta di emozioni che vengono sperimentate ed espresse più frequentemente, nelle loro diverse gradazioni. E che finiscono per caratterizzare quella persona. Spesso infatti diciamo “Mario è una persona allegra”, “Giovanna è sempre arrabbiata”, “Tommaso è un tipo ansioso” etc.

Il modo in cui “sentiamo” la realtà dipende da caratteristiche neurofisiologiche (che chiamiamo “temperamento”) e dalle esperienze di vita. Ad esempio, se da piccolo sono stato bullizzato, tenderò a vivere con paura gli stimoli sociali. Le regole di display delle emozioni risentono moltissimo dell’apprendimento. Ci sono regole culturali (ad esempio il modo in cui ridono i giapponesi) e regole famigliari, tramandate all’interno della famiglia. Se siamo cresciuti in una famiglia che ha come slogan “Qui siamo tutti sereni” la tristezza e la rabbia saranno vietate e qualsiasi stato d’animo verrà tradotto in serenità.

Le emozioni con le quali sostituiamo il sentimento genuino si chiamano “emozioni parassite”.

In questo articolo lo psicologo Pietro Ielpo ci spiega in modo chiaro e con alcune integrazioni teoriche il concetto di “emozioni sostitutive” nella teoria dell’Analisi Transazionale.

Buona lettura.

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