Biografia di Eric Berne

Eric Berne

Eric Leonard Bernstein, conosciuto come Eric Berne (Montréal, 10 maggio 1910 – Carmel-by-the-Sea, 15 luglio 1970), è stato uno psichiatra e psicologo canadese, celebre per aver dato vita all’Analisi Transazionale (AT), un modello psicoterapeutico rivoluzionario. La sua vita, ricca di esperienze e incontri illuminanti, ha plasmato il suo pensiero e gettato le basi per un approccio rivoluzionario alla psiche umana.

Dall’infanzia alla psichiatria: un percorso ricco di sfide

Nato a Montréal da una famiglia ebrea emigrata dall’Europa orientale (Russia e Polonia), Berne trascorre un’infanzia non priva di sfide. Il padre, David Hiller Bernstein, è un medico generico; la madre, Sarah Gordon Bernstein, è scrittrice, editrice e cantante lirica.

Entrambi i genitori si laureano alla McGill University di Montreal. che morì di tubercolosi all’età di soli 38 anni. Da bambino Eric accompagna spesso il padre nelle sue visite ai pazienti e queste esperienze gli rimangono impresse per tutta la vita. Il dottor David Hiller Bernstein muore di tubercolosi a 38 anni. La madre sostenta la famiglia con la sua professione di editrice e scrittrice e incoraggia Eric a studiare medicina seguendo le orme del padre.

Il carattere autoritario del padre, la depressione della madre e il lutto precoce lo espongono a dinamiche familiari complesse che influenzeranno il suo futuro lavoro.

Nonostante le difficoltà familiari e il clima politico mondiale, nel 1935 Berne si laurea in medicina e chirurgia all’Università McGill, la stessa frequentata dai genitori, e si specializza in psichiatria.

Dopo il dottorato Eric comincia l’apprendistato presso l’Ospedale di Engelwood, nel New Jersey. Nel 1936 inizia il tirocinio presso la Clinica psichiatrica della Facoltà di Medicina dell’Università Yale, dove lavora per due anni e inizia a sviluppare un interesse per le teorie di Sigmund Freud.

Tra il 1938 e il 1939 Berne diventa cittadino statunitense e decide di abbreviare il suo nome da Eric Leonard Bernstein a Eric Berne. Fu assunto come assistente in psichiatria clinica al Mount Zion Hospital di New York, posizione che mantenne fino al 1943, quando si arruolò nell’esercito come ufficiale medico.

L’incontro con la psicoanalisi e la nascita dell’AT

Nel 1940 Berne apre uno studio privato a Norwalk, nel Connecticut. Qui incontra la sua prima moglie, Elinor, da cui avrà due figli, Ellen e Peter. Tra il 1940 e il 1943 Berne fa il pendolare tra la sua abitazione privata a Westport e il suo studio privato a New York.

Desiderando diventare psicoanalista, nel 1941 inizia il suo tirocinio al New York Psychoanalytic Institute con Paul Federn, uno dei primi collaboratori di Sigmund Freud, che segna una svolta nella sua vita professionale: il giovane Eric rimane affascinato dal concetto di “ego states” (stati dell’Io).

Tra il 1943 e il 1945 Berne ricoprì incarichi per l’US Medical Corps, con gradi da Capitano a Maggiore. Lavorò in questa fase a Spokane (Washington), Fort Ord (California) e a Bingham City (Utah). Negli ultimi due anni fu attivo presso il presidio psichiatrico del Bushnell Army Hospital di Ogden, nello Utah, dove praticò la terapia di gruppo. Congedato dall’Esercito nel 1945 e ottenuto il divorzio, si trasferì nel 1946 in una ridente cittadina californiana, Carmel. Quell’anno completò The Mind in Action, pubblicato da Simon and Schuster a New York. Riprese il suo tirocinio in psicoanalisi presso il San Francisco Psychoanalytic Institute. Nel 1947 completò gli studi con Erik Erikson, con cui lavorò per due anni.

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In questi anni Berne conosce Dorothy de Mass Way, con la quale si sposa nel 1949. Con Doroty ha altri due figli, a cui si aggiungono anche i tre che la nuova moglie aveva avuto da una precedente relazione.

Eric era un padre affettuoso e permissivo. Dopo quindici anni Doroty ed Eric divorzieranno consensualmente. Nel 1950 diventa assistente psichiatra al Mount Zion Hospital di San Francisco, e collabora come consulente con l’Ufficio medico dell’Esercito americano. Nel 1951 inizia anche un incarico da assistente presso la Veterans Administration and Mental Hygiene Clinic di San Francisco. A Carmel Berne apre un altro studio privato oltre quello di San Francisco.

Fino ai primi sei articoli pubblicati da Berne sul ruolo dell’intuizione nella diagnosi, Berne aspirava ancora a lavorare nella psicoanalisi. Già allora però sfidò nei suoi scritti il concetto di “inconscio”. Nel 1941 al New York Psychoanalytic Institute e al San Francisco Psychoanalytic Institute, Berne aveva l’obiettivo di diventare uno psicanalista. Nel 1956 però la sua candidatura fu bocciata, con il suggerimento di fare altri quattro anni di analisi personale prima di ritentare a chiedere il riconoscimento. Berne fu invece galvanizzato dal respingimento, che rilanciò la sua ambizione di estendere la psicoanalisi. Iniziò quindi a tentare un approccio originale alla psicoterapia. Nel 1957 si presentò al Congresso regionale della Associazione Americana di Psicoterapia di Gruppo (AGPA) di Los Angeles. L’articolo uscì nell’edizione del 1958 dell’American Journal of Psychotherapy.

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Il concetto di ego states mutuato da Federn, gli studi di Penfield sul cervello, l’esperienza di psichiatra militare durante la Seconda Guerra Mondiale, le terapie di gruppo negli ospedali in cui aveva lavorato e gli studi sull’intuizione diventano le basi per un nuovo approccio teorico e psicoterapeutico: l’Analisi Transazionale.

Berne desidera differenziarsi dalla psicoanalisi sia nel linguaggio – utilizzando un vocabolario familiare, immediato e leggibile (t-shirt, copione, giochi…) – sia nella posizione paritaria tra terapeuta e paziente, che collaborano in base a un pieno e trasparente mutuo consenso (contratto e okness). L’AT, con il suo setting gruppale, ha contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo della terapia di gruppo.

I concetti dell’AT vengono subito accolti con entusiasmo sia a livello istituzionale, contro l’abuso di alcol, che nella pratica clinica: “educatori, assistenti sociali e volontari contribuiranno a diffondere la conoscenza e l’uso di questi strumenti nel mondo”. La teoria della comunicazione, in particolare, coni diagrammi delle transazioni parallele, incrociate, ulteriori, tangenziali fa breccia in diversi ambiti professionali, in particolare il settore del marketing e delle vendite. Questo successo spinge Berne e i primi collaboratori a creare un percorso certificato per diventare analisti transazionali (CTA, TSTA) grazie alla sorveglianza delle Società di Analisi Transazionale, che hanno come scopo la protezione dei concetti originali di Berne ma anche il continuo sviluppo della teoria AT.

Un’eredità duratura: l’AT e il suo impatto

Nel corso della sua carriera, Berne pubblica numerosi libri (vedi: I libri di Eric Berne). Il libro che gli dà maggior successo e che contribuisce a diffondere l’Analisi Transazionale in tutto il mondo è Games People Play (tr. it. A che gioco giochiamo?) (1964).

Eric Berne muore per un infarto nel 1970 a Carmel-by-the-Sea, in California. Aveva 60 anni. Lascerà un’eredità inestimabile nel campo della psicologia. La sua opera continua ad ispirare e aiutare persone di tutto il mondo a comprendere meglio sé stessi e le loro relazioni.

L’AT ha avuto un impatto significativo in diversi campi, dalla psicoterapia alla formazione aziendale, diventando uno dei modelli psicoterapeutici più utilizzati al mondo. L’apparente semplicità dei concetti tuttavia è stata un boomerang relegando la complessa e profonda teoria della personalità dell’AT a “psicologia da parrucchiera”.

Riferimenti: